13 nov 2014

Wasteland 2 - Prophet Reviews

26 anni. 26 lungi anni separano un gioco dal suo sequel.

Stiamo parlando di Wasteland, il videogame post apocalittico per eccellenza, che ha ispirato tutti i successivi Fallout e compagnia bella.

inXile entertainment è ricorsa a kickstarter per portare a termine questo sogno durato 26 lunghi anni, ricevendo quasi 3 milioni di $ e finalmente, dopo un paio d'anni di sviluppo ci siamo ritrovati con il gioco completo.





Trama


La trama di Wasteland 2 è ambientata 15 anni dopo quella del primo gioco... e siccome il primo Wasteland è più vecchio di me, questo particolare non credo aiuti a collocare meglio le vicende del 2° capitolo per buona parte dell'utenza.

Ci ritroviamo in uno scenario post-apocalittico, a causa delle classiche testate atomiche esplose nel 1998 a causa di un falso allarme di attacco causato da uno sciame di meteoriti.

Nell'Arizona, un gruppo del genio militare americano stava lavorando con i locali e si è salvato dalla distruzione e quindi ha preso su di se il compito di difendere i sopravvissuti in questo nuovo ed inospitale mondo. Quindi il gioco non ci mette nei panni di gente spaesata, sola in un mondo ostile, ma saremo dei freschi cadetti dei Desert Rangers, nome con il quale i militari si fanno chiamare. Avremo una bella base fortificata piena di risorse, avremo una radio per comunicare con la base e per ricevere ordini... insomma, saremo abbastanza organizzati.

L'inizio della storia non è dei migliori: un Ranger viene trovato morto con danni particolarmente ingenti sul corpo e voi verrete inviati a cercare informazioni sulla sua morte ed a ristabilire il controllo della regione montando dei ricevitori extra su delle antenne radio.

La storia ha uno sviluppo alquanto particolare. Avrete un'obiettivo finale abbastanza chiaro per la prima metà del gioco, ma vi imbatterete costantemente in aree che devono essere risolte per poter andare avanti ed ogni area ha una quest principale e molte quest secondarie.

Durante la seconda parte del gioco invece avrete un obiettivo principale molto meno preciso e come raggiungerlo è a discrezione dell'utente, perdendosi in una miriade di quest e sottoquest locali nella speranza di trovare ciò che si sta cercando.
Questo purtroppo fa si che il gioco non riesca mai a decollare con una narrativa principale forte e portante e rimane sempre abbastanza fumosa, finale inclusa.

Ogni quest e sottoquest ha molteplici modi di essere risolta. Si va da due finali diametralmente opposti a una miriade di sfumature e questo aiuta molto un eventuale fattore rigiocabilità e ricadono molto bene nelle zone di moralità grigia che tanto va di moda ultimamente.

Il vero problema è che spesso il giocatore si trova spaesato, troppo spaesato e capire esattamente cosa fare, dove andare e perché farlo è un problema. Se per certi versi questo elemento è decisamente in stile old school, si sente un po' l'ottusità dei vecchi tempi.

Fortunatamente ogni personaggio, ogni luogo è caratterizzato magistralmente, ed i tantissimi testi che accompagnano il gioco sono scritti magistralmente, almeno nella lingua originale, l'inglese. La traduzione in italiano non è ufficiale, ma è amatoriale riconosciuta dagli sviluppatori ed è di pregevole natura con qualche magascia qui e lì ma che non storpia l'opera originale.

La storia principale vi durerà una ventina abbondante di ore, che possono arrivare benissimo a 40-50 cercando di fare ogni sottoquest ed esplorando tutto.

Gameplay


Il gameplay del gioco si divide in 3 fasi: l'esplorazione della mappa del mondo, quella delle zone ed il combattimento.

La mappa del mondo viene esplorata in modo simbolico. Un grosso puntatore rappresenta la vostra squadra, che dovrà muoversi in un ambiente ostile, prestando attenzione alle riserve d'acqua ed alle radiazioni, interrotti da scontri casuali random, dai quali si può fuggire. L'esplorazione sulla mappa è tremendamente lenta, anche dopo l'inclusione di un tasto per accelerare i movimenti ed è la parte più noiosa dell'intero gioco.

Quando invece si passa all'esplorazione degli ambienti le cose cambiano. La parte dove potrete controllare  vostri personaggi direttamente integra in modo perfetto l'esplorazione in tempo reale ed il combattimento a turni, passando da uno all'altro in base alla situazione.

In questa modalità occorre viaggiare praticamente con il pulsante Z premuto, che ha il compito di evidenziare gli oggetti interagibili su schermo, visto che a volte si possono saltare molti particolari affidandosi al solo colpo d'occhio. In questa modalità potrete fare uso di tutte le vostre abilità vecchio stile. Dovrete selezionare l'abilità e poi usarla manualmente sull'oggetto.

E qui il gioco dimostra di non essere molto lungimirante. Il gioco presenta un sistema di skill basato su % di successo. Per ogni azione che fate, in base al grado nell'abilità del vostro personaggio, esiste una % di successo, una di fallimento ed una di fallimento critico, che se accade distrugge l'oggetto sul quale stavate lavorando. Purtroppo, i gioco ha un sistema di salvataggio veloce e quindi potrete semplicemente ricaricare ogni volta che vi va male. Questo non solo rende ogni prova futile in se per se, ma invalida anche spendere punti nelle abilità in questione, visto che in teoria vi basta anche solo l'1% di successo per poi abusare del sistema.

Un peccato perché la creazione del personaggio è complessa e completa. Ad inizio gioco creerete non uno, ma ben 4 personaggi, ed una buona pratica è quella di creare un party il più variegato possibile, in grado di coprire ogni ruolo ed in grado di utilizzare armi diverse così da non dover lottare per le scarsissime e costosissime munizioni.

Alcune abilità ed attributi purtroppo risultano inutili, come l'abilità di Barter, che riduce i prezzi di troppo poco per essere utile, o Animal Whisper, usata davvero pochissime volte.

Il party poi si può ampliare fino ad 7 personaggi con vari NPC reclutabili nel mondo, quindi eventuali lacune possono essere colmate.

La varietà di armi e personalizzazioni è alquanto vasta ed ogni categoria ha un suo comportamento che ben si presta ad un determinato ruolo. Le pistole automatiche costano pochi punti azione per essere usate e sono buone su personaggi non troppo combattenti, i fucili da cecchino sono ottimi per aprire il combattimento a distanza e le armi energetiche sono fondamentali contro nemici corazzati, diffusissimi nella seconda parte del gioco.

Il combattimento è a turni. Ogni personaggio ha un numero di punti azione a turno da spendere. Il numero di questi e la sequenza dei turni dipende dalle caratteristiche dei vari personaggi e cercare di avere l'iniziativa più alta possibile permette di eseguire più turni in rapida successione.

Purtroppo il combattimento non premia nè posizionamento nè movimento tattico, ma premia la staticità e la distanza. Più distanza mettete tra voi ed i nemici, meglio è. Per questo le armi a lunga gittata tendono ad essere preferibili, specialmente vista la quantità di nemici che tende ad attaccare in corpo a corpo. Questo porta a scontri molto statici, con pochi modificatori in gioco e basati semplicemente sul far scontrare numeri grossi contro numeri ancora più grossi.
La difficoltà è solamente dovuta ad una vostra eventuale scarsità di equipaggiamento e numero di munizioni più che ad una vera mente tattica dietro al tutto.

Dopo giochi come Divinity Original Sin o Dragonfall, Wasteland 2 ha un approccio molto semplicistico al combattimento che rende l'esperienza mai veramente entusiasmante sotto questo punto di vista.

Comparto audiovisivo


Lo dico senza mezze misure: il gioco fa abbastanza schifo tecnicamente. Artisticamente si difende bene ed alcuni arwork di NPC importanti sono molto belli, ma quelli degli NPC generici vengono riciclati senza pietà, appiattendo l'esperienza.

Ok, è un indie, mi direte voi. Ed io punterò il dito verso Divinity Original Sin, che con 2 milioni di dollari in meno ha portato in campo un gioco con un motore grafico nettamente superiore.

Anche le musiche sono particolarmente anonime. Il doppiaggio è presente solo per alcuni personaggi importanti ed è sufficiente, nè eccezionale nè pessimo.

Inoltre il gioco è stranamente pesante. Ho CPU e GPU messe sottotorrchio e sono costrette a passare a regimi di rotazione delle ventola particolarmente alte, cosa che vedendo la resa grafica del gioco non dovrebbe proprio succedere.


Conclusione


Finalmente è arrivato il seguito del primo Wasteland. Si può dire che è uscito nel periodo giusto e sbagliato allo stesso tempo. Giusto perché questi giochi di ruolo vecchio stampo dalle migliaia di quest concatenate e senza una storia che vi guida passo passo stanno tornando un po' di moda grazie agli indie, ma anche nel momento sbagliato perché purtroppo la concorrenza si dimostra essere alquanto agguerrita.

Se siete dei fan di Fallout e del post apocalittico, apprezzerete molto di più questo gioco rispetto all'utente GDR medio. Per gli altri, rimane un buon GDR, con ottimi dialoghi, un buon numero di sidequest e modalità per interagire con il mondo e dotato di un'ottima atmosfera, penalizzato da un combattimento non proprio esaltante e da una narrazione principale un po' moscia.

Voto:7/10



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