5 dic 2014

Assassin’s Creed Unity - Prophet Reviews

Ciao a tutti profetucoli dal vostro AlfProphet di Prophet Network. Se avete visto questo video, saprete già la mia opinione a caldo del nuovo capitolo di Assassin’s Creed. I primi giorni di Unity sono stati disastrosi, un gioco talmente pieno di bug, glitches e problematiche che Ubisoft si è vista costretta ad aprire un sito di aggiornamenti in cui, minuto per minuto, spiegano quello che stanno cercando di risolvere al momento. Dopo già tre Patch, ed una quarta in dirittura di arrivo, il rant che ho avuto qualche giorno fa è passato? Scopritelo nella recensione del Prophet Network!





Trama

Le vicende di Assassin’s Creed Unity si aprono in maniera similare a Black Flag, con un’introduzione futuristica dell’Helix, un nuovo sistema di Home Entertainment prodotto dall’Abstergo Industries. Dopo una breve sequenza che funge da tutorial, il gioco ci catapulta nella Francia pre-rivoluzione a Versailles dove, dopo un altra breve sequenza che ci introduce alcune nuove meccaniche di gioco (che spiegheremo ampiamente tra poco), ci viene mostrata la scintilla che innesca gli eventi del gioco, ovvero l’omicidio da parte di ignoti di Charles Dorian, facente parte della confraternita degli Assassini. Suo figlio, Arno Dorian, ancora bambino, assiste alla morte del padre e viene adottato dal Signor De La Serre, nobiluomo presente sulla scena del delitto. 



Arno cresce educato da costui, stringendo intanto, nel corso degli anni, un profondo rapporto amoroso con Elìse De La Serre, la figlia del padre adottivo. Quando, durante una festa in onore della bella Elìse alla Reggia di Versailles, anche De La Serre viene ucciso da due uomini che, fuggendo, riescono a far credere alle guardie che Arno sia il colpevole, il giovane viene incarcerato nella Bastiglia. Durante la prigionia conosce Bellec, uomo scontroso e relativamente taciturno, che si rivela essere un membro degli Assassini. Arno, sentendosi in colpa per la morte del padre adottivo, decide di unirsi alla Confraternita e da qui parte la sua ricerca dei colpevoli e della vendetta. La trama si rivela essere poco ispirata, senza nessun punto di estremo pathos o grandi colpi di scena. Scivola via nelle sue 12 sequenze in maniera abbastanza prevedibile e con davvero poco mordente, ben lontana dai fasti di Assassin’s Creed II, sia nella narrazione che nei personaggi. Arnò è un personaggio abbastanza ben caratterizzato, chiaramente ispirato al primo Ezio Auditore ma meno incisivo e mosso da ideali molto più blandi. I personaggi secondari sono altalenanti, offrendo sia ottimi comprimari come Napoleone Bonaparte, il Marchese de Sade o la stessa Elìse, a personaggi più standard o, addirittura, fastidiosi.


Gameplay

Assassin’s Creed Unity è un classico Assassin’s Creed. Questo dovrebbe bastare ai più per capire come le “grandi migliorie nel gameplay” promesse da Ubisoft si siano rivelate essere mere aggiunte ad un sistema sì rodato, ma ormai leggermente stantio. Certo, finalmente i combattimenti sono più difficili, ed effettivamente i nemici attaccano in gruppi e non più singolarmente ed è stato rimosso il tanto amato quanto odiato contrattacco con uccisioni a catena, vero e proprio killing spree che rendeva i combattimenti nei precedenti titoli più simile ad un simulatore di bowling piuttosto che a battaglie all’arma bianca. Le animazioni finalmente poi sono migliorate notevolmente e le arrampicate sono diventate più dinamiche, complice l’aggiunta di una corsa acrobatica verso il basso che funziona senza particolari problematiche. Inoltre è stata introdotta una vena RPG (e quale gioco non la introduce ultimamente?) rappresentata da una vasta scelta di armi dei più disparati tipi, pistole, protezioni ed abilità che Arno può equipaggiare. Ciascuna di queste armi ed armature possiede una serie di caratteristiche uniche che possono essere migliorate spendendo una determinata valuta in-game o “violando” i server Helix con sonanti euri (sebbene non si senta mai la necessità di arrivare a tale metodo). 



Ogni parte di armatura aumenta una o più statistiche di Arno tra le quattro presenti (ovvero furtività, corpo a corpo, salute ed armi a distanza) in base alle sue caratteristiche, oltre alle immancabili colorazioni dall’Omino Bianco al Party Hard. Questo sistema offre una discreta libertà di personalizzazione, in quanto, in base all’approccio che si preferisce avere, si andranno ad acquistare determinate armi ed armature a scapito di altre. Interessante anche il sistema di abilità, che andranno acquistate spendendo punti Sincronizzazione, ottenuti completando le missioni principali e secondarie, e che si sbloccheranno col procedere della trama. Un plauso inoltre alle ultime missioni di ciascuna sequenza in cui si dovrà assassinare il bersaglio di turno. Queste sono le missioni più divertenti, curate e veramente libere di tutto il gioco, in quanto si possono fare decine di piani diversi, con diversivi, aiuti esterni o chi più ne ha più ne metta. Tutto rose e fiori, dunque? Ovviamente no. Il sistema di arrampicata funziona quando non si ha fretta, in quanto non è quasi per niente reattivo durante gli inseguimenti o nelle fughe, dato che spesso e volentieri ci si lancerà nel vuoto senza motivazioni, ci si arrampicherà su muretti quando volevamo scivolare sotto a degli elementi dello scenario oppure si perderà tempo e momentum per un’errata scelta di appiglio. Ma il peggio viene quando si cerca di entrare negli edifici. Apprezziamo il lavoro svolto da Ubisoft nel riempire la Parigi di Unity di case, regge, ville e negozi esplorabili tanto all’interno quanto all’esterno, ma è completamente aleatorio se riusciremo ad entrare in corsa da una porta oppure da una finestra durante un arrampicata. E quel premi L2/LT per entrare negli edifici sembra una presa per le benedette chiappe, quando si deve ricominciare una missione dopo essere stati impallinati come fagiani perchè non siamo riusciti ad entrare in una dannata finestra. 




Ricordate la sequenza di Versailles con le nuove meccaniche? Le nuove movenze stealth, il sistema di ripari ripreso (male) da Watch_Dogs e l’odioso sistema per attirare i nemici con il Ghost di Arno sono incredibilmente poco funzionali e soprattutto poco funzionanti! Lo stealth è pressochè inutile, dato che comunque l’IA nemica è ancora più rincoglionita dei precedenti capitoli e le effettive necessità di abbassarsi e fare poco rumore sono legate esclusivamente a sequenze scriptate e poco altro. Il sistema di ripari sceglie la maggior parte delle volte il riparo in cui almeno 5 nemici da 5 punti differenti vi potranno vedere senza problema ed il meccanismo di cambio di riparo non funziona come dovrebbe. Infine, dato che è stata completamente rimossa la possibilità di fischiare o di fare rumori per attirare i nemici, ora ci dovremo affidare ad un Ghost di Arno, in quanto questo attirerà i nemici nell’ultima posizione a loro nota dell’assassino. Oltre ad essere esemplificativo della stupidità oltre ogni immaginazione dei nemici, questo sistema, sebbene sia relativamente funzionante, è estremamente macchinoso ed una grandissima perdita di tempo durante le missioni. Diremmo che di magagne ce ne sono già tante, ma abbiamo finito? Ahimè, no.

Comparto Audiovisivo

Il comparto grafico di Assassin’s Creed Unity è esemplificabile con la parola dualismo. Da un lato una riproduzione della Parigi in piena Rivoluzione Francese è un tripudio di edifici differenti dalla densità poligonale incredibile, molti dei quali come già detto esplorabili anche all’interno e pieni di dettagli, e le nuove animazioni di Arno sono davvero qualcosa di splendido. Dall’altro un framerate che definire ignobile è una offesa agli ignobili, una modellazione poligonale dei personaggi secondari poco curata, vistosissimi problemi di aliasing e pop-up, texture non sempre all’altezza e spesso e volentieri che si caricano in ritardo (o addirittura non si caricano del tutto) rendono l’esperienza di gioco davvero complicata da apprezzare. 



Il principale problema è il framerate, quasi sempre fisso a poco più di 20 fps nelle situazioni normali, che cala ancora di più nelle situazioni concitate o durante i movimenti repentini della telecamera e che da il suo peggio nelle sessioni online, rendendole praticamente ingiocabili. C’è poco da aggiungere, a noi Unity è sembrato un gioco bisognoso di almeno un altro paio di mesi di rifinitura. Il comparto audio è dignitoso, con alcune musiche abbastanza ispirate e le altre nella media. Il doppiaggio è ok, con una scelta di voci discutibile in alcuni casi e davvero inconcepibile in alcuni altri, mentre a livello recitativo ci si mantiene quasi sempre su livelli più che buoni.


Commento Finale

Aspettavamo Assassin’s Creed Unity come un bimbo aspetta di aprire i regali il giorno di Natale, salvo che, aprendo il pacco, abbiamo trovato un giocattolo bello a vedersi, ma che funziona male ed è sgangherato in molte parti. Scotch e colla potranno fare qualcosa, ma lo smacco iniziale sarà molto difficile da togliere. Il nuovo capitolo della saga Ubisoft è proprio così, alcune ottime idee supportate da una veste grafica all’apparenza meravigliosa ma che mostra tutti i suoi difetti a causa di un frettoloso lavoro di ottimizzazione e rifinitura, tanto della grafica quanto del sistema di gioco. Consigliamo l’acquisto per coloro che amano come noi la saga, senza dubbio proverete di nuovo emozioni nello scalare edifici, nell’iconico salto della fede e nella narrazione tipica della serie, ma andateci con i piedi di piombo, la delusione è dietro alla porta che vi aspetta… con una lama celata.

6.5/10


         



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