4 ott 2014

Wolfenstein - Come fare il culo a Hitler in pieno stile americano

Eccoci qui cari profetucoli con l'articolo del mese scritto direttamente per voi da Phobox.
Questa volta vorremmo approfondire le vicende che hanno portato Wolfenstein a diventare uno dei nomi più conosciuti, longevi e rebootati dell'industria videoludica (rebootati, da reboot... già l'avevate intuito).

Baffi, ciuffetto, machineguns: si è propio Hitler




La storia degli sparatutto in prima persona o FPS, dall'acronimo First person shooter, è lunga e costellata di grandi capolavori. Se vogliamo definire veramente una data per la nascita degli FPS come li intendiamo oggi (più o meno) escludendo i Proto-FPS dei primissimi anni '70, produzioni destinate solamente a veri addetti ai lavori e mai rilasciate al grande pubblico, possiamo con certezza parlare del lontano 1992.
Quest'anno vede la nascita di un grande capostipite del genere shoot 'em up: WOLFENSTEIN 3D, sequel spirituale di Castle Wolfenstein, prodotto nel 1981 e considerato uno dei primi giochi Stealth.
Il successo di questo primo sparatutto "Commerciale" è stato così grande da creare diversi sequel e reboot del franchise, oltre a diversi giochi-clone negli anni subito successivi all'uscita.

WOLFENSTEIN 3D nasce come programma shareware e lo stesso anno vede anche l'uscita di un prequel: SPEAR OF DESTINY.



La trama invece è una vera e propria rivalsa videoludica verso il nemico nazista, in chiave steroido-americana. Il protagonista è B.J. Joseph Blazkowicz, soldato americano di origini polacche che da semplice soldato prigioniero dei cattivissimi nazisti diventerà il nostro infaticabile eroe.
America, testosterone e fucili insomma.
A caratterizzare il prodotto non è tanto una trama da oscar o la grafica rivoluzionaria ma sono l'ambientazione iconica, il gameplay da sparatutto incontaminato e il background nazista-occultista.

L'ambientazione ritrae l'immaginario nazista dei vecchi film in bianco e nero, dei fumetti propagandistici americani, con particolare attenzione alle strisce dell'iconico Captain America: grigi e sterili castelli Nazisti sperduti nel cuore del dominio dell'asse, ornati solamente da svastiche, busti e qualsiasi effige ariana.
A rendere il tutto più interessante troviamo un crossover di generi: La seconda guerra mondiale, contornata da quell'occultismo tanto caro al Leader nazista, e la fantascienza non morto-cibernetica a mò di Frankenstein, il tutto condito con la spettacolarità dei migliori action movie a stelle e strisce.

Franken-nazi


Variazione sul tema viene introdotta dal nuovo The New Order, in cui J.B. si ritrova a scorrazzare anche per una base lunare che ricorda molto quelle ambientazioni claustrofobiche marziane dell'ancor più famoso DOOM.

Il gameplay è quello che ha fatto veramente storia di questo titolo e ha creato un vero e proprio trend videoludico: il nostro eroe non deve solamente decimare le file naziste ma anche esplorare ogni pertugio, pur sempre all'interno di un genere nato su "binari", alla ricerca di antiche reliquie, zone segrete, equipaggiamenti nascosti ed easter eggs.

Vari reboot sono stati creati dall'originale, come Return to Castle Wolfenstein, a mio parere uno dei migliori della saga, il molto, MOLTO meno fortunato Wolfenstein del 2009 e Wolfenstein: The New Order, uscito giusto quest'anno.

Cani robot con megatextures. cosa volete di più?


Quest'ultimo conserva in pieno lo stile che la saga pretende ma aggiornando allo stesso tempo il gameplay ai tempi che corrono rendendolo ancor più dinamico e esagerato. Si possono addirittura impugnare 2 enormi shotgun per volta... alla faccia del testosterone! Il tutto è arricchito da un reparto artistico molto ricercato e spunti interessanti all'interno della trama, nonché dall'inserimento di diversi personaggi piuttosto ben caratterizzati.
The New Order è superconsigliato dallo staff di Prophet Network, così come tutta la saga.
Voi cosa ne dite? Fatecelo sapere!







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