Gli sviluppatori di Lairan studio ritornano con il nuovo
episodio della loro serie Divinity. Questa volta appoggiati da kickstarter, dai
quali sono tornati vittoriosi con un milioncino di $ racimolati.
L’idea alla base del gioco era semplice: ricreare oggi un
GDR vecchia scuola con un potente toolset.
Saranno riusciti nell’impresa?
Trama
La storia di Original Sin è classica ma ben fatta. I nostri
eroi, due Source Hunter, sono stati incaricati di investigare un omocidio
dietro il quale sembra celarsi il potere del Source, un potere corrotto, i
quali utilizzatori sono cacciati dall’ordine di cui fate parte.
L’inizio può apparire banale e scontato, ma le vicende
prenderanno pieghe più epiche con il prosieguo dell’avventura, con rivelazioni
ed elementi importanti ben sparsi lungo tutto il vostro viaggio.
Ciò che rimane costante per tutta l’avventura è il tono
generale del gioco. Non si prende mai troppo sul serio e questo aiuta a creare
personaggi dalle personalità… particolari e bizzarri e non farli sembrare fuori
luogo.
I dialoghi sono tutti ottimamente scritti in inglese (eggià,
niente italiano) , con pochissimo doppiaggio sparso qui e lì e molte delle cose
più interessanti si trovano in diari o libri. Quindi aspettatevi di passare un
po’ di tempo a leggere e prestate attenzione a quel che si dice!
La trama ha la particolarità di non avere un ritmo definito
o una direzione precisa da seguire, ma tutto è in mano al giocatore, che può
saltare pezzi o addirittura completare determinati tasselli principali
nell’ordine che vuole. Inoltre il gioco
non è mai chiarissimo esattamente dove si deve andare, quindi il tutto è
subordinato all'iniziativa e capacità di interpretazione dell’utente. In teoria
è possibile finire il gioco anche se si uccidono TUTTI gli NPC.
Gameplay
Il gioco è di impostazione classica, ma con alcune
importanti novità. Avrete non uno, ma due protagonisti principali da creare
all’inizio. A questi vi si potranno aggiungere fino ad altri 2 compagni o
mercenari.
Malgrado il gioco presenti all’inizio delle classi tra cui
scegliere, il sistema di avanzamento del personaggio è di tipo classless, con
punti ottenuti ad ogni aumento di livello da spendere in ogni statistica che
volete. È un gioco che premia la specializzazione rispetto a saper fare un po’
di tutto, quindi meglio avere le idee ben chiare dall’inizio sul ruolo da
rivestire.
L’esplorazione funziona in stile punta e clicca, simile a
giochi come neverwinter knights or baldu’rs gate. I combattimenti invece si
svolgono a turni. Ogni personaggio ha un numero di punti azione da poter usare
ogni turno per muoversi, attaccare e lanciare incantesimi. Il sistema non usa
una griglia quadrettata per gestire i movimenti, ma essi sono liberi.
Il particolare che accomuna l’esplorazione ed il
combattimento è la libertà del giocatore nell’affrontare ogni situazione unita
ad una interattività con l’ambiente mai vista prima. Ci sono dei barili di olio
vicino a dei nemici? Facciamoli saltare in aria con un incantesimo di fuoco. Il
mio personaggio sta andando a fuoco? Facciamo piovere così da spegnersi!
Saper sfruttare tutti questi elementi dello scenario a
nostro vantaggio è la chiave per il successo, visto che il gioco anche a
livello normale è alquanto impegnativo. Ogni puzzle, ogni ostacolo del gioco è
superabile in molteplici modi, anche quelli apparentemente più invalicabili.
Una porta ha bisogno di una chiave? Abbattiamo la porta! C’è della lava
invalicabile? Teletrasportiamoci o usiamo personaggi con resistenza fuoco
maggiore al 100%!
Altra grande novità di Divinity Original Sin è il sistema di
dialogo doppio. Entrambi i protagonisti partecipano ai dialoghi ogni volta che
c’è una scelta da fare e possono esprimere opinioni contrastanti. Un sistema di
sasso carta forbice gestisce chi vince queste discussioni. Giocando da solo
questa cosa può avere poco senso, ma questo è stato fatto in ottica del gioco
in multiplayer.
Perché L’intera campagna di Divinity Original sin può essere
giocata in cooperativa, con ogni giocatore in controllo di un eroe. Essi sono
totalmente indipendenti e possono anche fare due quest separate volendo. Il
progresso del gioco però viene salvato solo sulla macchina dell’host.
Il gioco presenta anche un corposo sistema di crafting, che
è spiegato malissimo, o meglio, per nulla. Basta combinare oggetti
nell’inventario per ottenere roba nuova, ma alcune cose necessitano di fornaci
e/o livelli di crafting elevato. Strumento che verrà ignorato da molti, ma una
volta capito, può rivelarsi essere uno strumento molto potente.
CompartoAudiovisivo
Il gioco ha uno stile grafico semplice, un po’ cartoonoso,
ma il livello di dettaglio è molto elevato, specie quando si zooma sui
personaggi. Ha personalità e stile e gli ambienti che visiterete saranno sempre
molto appaganti. Il sistema di illuminazione con luci e ombre da anch’esso un
ottimo effetto. Le interazioni tra i vari elementi sono ben fatte, con nuvole
cariche di elettricità e nuvole di gas velenoso molto convincenti graficamente.
Il mondo inoltre è perenne. Ogni modifica viene registrata e
rimane tale. Quindi ogni oggetto che abbandonerete a terra rimarrà là dove
l’avete lasciato, per sempre.
Il comparto sonoro è ok. Le musichette che via
accompagneranno in battaglia e nell’esplorazione fanno il loro lavoro, ma vi
arriveranno alla noia alla fine del gioco.
Conclusione
Larian ci riesce e porta sui nostri PC un gioco di ruolo
vecchio stampo, con tutte le modernità del caso. Un’esperienza imprescindibile per tutti i
giocatori nostalgici del genere. Armatevi di pazienza, perché questo gioco ne richiederà davvero tanta. E con l’Editor possiamo aspettarci grandi cose da persone
volenterose dello Steam Workshop.
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