4 set 2014

Recensione Dark Souls II - Crown of the Old Iron King


Ciao Profetucoli dal Prophet Network, dai vostri darksouliani Toralex e CapRichard, di nuovo su questi lidi a parlarvi del secondo DLC di Dark Souls II
Dopo aver finito il calendario dei santi, arriva il nostro giudizio perentorio.






Comparto Narrativo


Anche in questa occasione tutta la lore del mondo viene comunicata attraverso le descrizioni di armi ed oggetti, ma in modo differente rispetto alla DLC precedente.
Se a Shulva le descrizioni parlavano di eventi importanti e più di ampio respiro, nella Torre Nebbiosa vengono narrate storie più personali, legate a figure cavalleresche che gravitavano intorno al vecchio re di ferro, una delle quali fortemente legata ai cavalieri di Alonne già presente nel Forte Ferreo.
Attraverso queste persone si riesce questa volta solo ad intravedere gli eventi traspirati in questo luogo e pertanto si ha una comprensione più fumosa del tutto. In tema, onestamente.

Gameplay

 

Se nelle terre del re sommerso abbiamo trovato un’aumentata interazione ambientale e nemici immuni allo stagger, dal vecchio re di ferro le cose cambiano.
I nemici sono quasi tutti dei cannoni di vetro, in grado di annientarvi in pochi colpi, ma sono molto suscettibili allo sbilanciamento. Alcuni nemici usano tecniche particolari per cercare di lavorare intorno ai cliché del combattimento darksouliano.
Ci sono stregoni che se attaccati fisicamente si teletrasportano alle vostre spalle e vi backstabberanno, oppure dei fantasmi con arco particolarmente fastidioso perché in grado di riposizionarsi indipendentemente dal corpo del nemico.
Abbiamo poi dei megaciccioni che cagano lava dalle spalle, andando a scoraggiare la classica tattica di strafing con scudo. Inoltre riceverete visita anche da nemici particolarmente esplosivi.
I boss sono 3, uno principale e 2 secondari da affrontare in percorsi co-op, tutti standard per come ci ha abituato Dark Souls II, quindi aspettatevi creature bipedi con corazza e spada. Uno di essi è preso pari pari dal gioco principale. Malgrado ciò, riescono ad essere comunque di un certo impatto e sono discretamente impegnativi da buttare giù.
Una nuova meccanica introdotta in questo DLC è legata alla presenza di statue nell'ambiente che hanno la tendenza a potenziare i mostri circostanti o ledere il giocatore in modi più o meno diretti. Queste dovranno essere distrutte con un nuovo oggetto, disponibile in quantità limitata all’inizio.

Comparto audiovisivo


Tecnicamente il lavoro di From non si discosta dal gioco base, ma artisticamente riesce a distinguersi in modo marcato da tutte le ambientazioni del gioco principale.
La Torre Nebbiosa è cosparsa di catene e cenere, la quale permette all'ambientazione di assumere un aspetto “consumato” che da un certo fascino al tutto.
Il tema generale di fuoco, fiamme e forgia ha permesso agli sviluppatori di inserire nemici dal design aggressivo, “bruciato” e magmatico. Questo stile si riflette anche su due dei tre boss, che risultano ben integrati ed armonizzati con l’ambiente.

Conclusione


Questa seconda DLC conferma l’intenzione di From Software di voler dare ai giocatori quella sensazione di sfida e qualità più tipica del primo capitolo che mancava un po’ al secondo.
Ambientazioni labirintiche, nemici ostici e un percorso multiplayer particolarmente impegnativo bilanciano in parte la durata, che risulta essere inferiore a quella del primo DLC.
Altra nota dolente è la mancanza di originalità nel design dei boss, che per quanto belli, sanno troppo di già visto.
È comunque un’altra buona aggiunta a Dark Souls II, ma che come sempre consigliamo di prendere nel season pass invece che come stand alone.

Voto: 7.5/10




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